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venerdì, Marzo 29, 2024

Strade “alternative” nel PD: la sanità punto di rottura

Idee e opinioniStrade "alternative" nel PD: la sanità punto di rottura

pd1di GIOVANNI DI TOTA

Mai così distanti. Il rapporto tra il governatore e i parlamentari è ormai ad un punto di non ritorno. In pochi anni, Frattura, visto come il nuovo da proporre perfino all’elettorato di centro sinistra, lui che aveva impresso sulla carta d’identità politica il bandierino tricolore di Forza Italia, ha lasciato dietro di sé solo musi lunghi.

Tra questi, oggi gongolano quelli che si erano messi di traverso alla sua candidatura, obiettando proprio sulle origini non comuni al popolo di sinistra. Garanti dell’improvvisa conversione di Frattura, furono proprio Danilo Leva, all’epoca segretario del partito democratico, e il senatore Roberto Ruta. Per sconfiggere il presidente Iorio, in carica da un decennio, inghiottirono il candidato proveniente dallo schieramento nemico, che di suo avrebbe comunque vinto le primarie, e un altrettanto indigesto accordo con l’eurodeputato di Forza Italia Aldo Patriciello.

Il distacco tra il presidente della Regione e l’elettorato di centro sinistra, è stato quotidiano e progressivo. Sulle cause andrà fatto un approfondimento scrupoloso. Ma il dato certo è che sul piano politico, oggi i primi avversari di Frattura siedono sulle sedie dello stesso partito. Avere nemici in casa, non è una grande novità nella politica. Ma essere la causa di una divisione così netta nel primo partito di governo della regione è una rarità assoluta.

Ormai un anno e mezzo fa, il senatore Ruta aveva più o meno costretto Frattura ad un’insolita uscita pubblica. In piazza Prefettura, Paolo e Roberto si erano promessi fedeltà e impegno reciproci su una decina di punti. Anzi, nove. Nove punti di governo e uno politico di verifica di quell’accordo. Su quell’accordo è sceso il silenzio.

Qualche settimana fa, alla prima occasione di un confronto aperto – l’assemblea del partito democratico a Isernia – il deputato Danilo Leva ha scandito una bocciatura politica senza precedenti: “Per la Regione – ha detto gelido – lavoriamo ad un’ipotesi alternativa”.

E lo stesso aggettivo, alternativo, è stato utilizzato dai due parlamentari seduti uno accanto all’altro per sottolineare che ormai il solco non è più colmabile e le due strade vanno in due direzioni diverse, anche nella sanità. Da una parte quella imboccata da tempo dal governatore, che continua a godere del sostegno del segretario di oggi del Pd e dello stesso eurodeputato di allora di Forza Italia.

Dall’altra ci sono un senatore e un deputato che ormai non perdono occasione per smarcarsi da ogni azione intrapresa dal presidente. Che strada imboccherà il Pd e una sempre più imbarazzata segretaria è ancora difficile da prevedere. Quello che è facile da pronosticare è che da qui in avanti il percorso per Frattura sarà sempre più complicato e denso di ostacoli.

E nel Pd, dopo quella di Leva e Ruta, è attesa la presa di posizione del gruppo di palazzo Moffa. La conta dei fedelissimi comincerà proprio dal consiglio regionale. E lì che si capirà se la rottura è definitiva e se siamo all’inizio di una lunga stagione elettorale.

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