21.9 C
Campobasso
venerdì, Marzo 29, 2024

Dati Istat, aumento della mortalità anche in Molise

AttualitàDati Istat, aumento della mortalità anche in Molise

Istatdi MINO DENTIZZI
Recentemente le statistiche ISTAT di mortalità hanno suscitato allarme. Dai bilanci demografici mensili forniti, si rileva, infatti, come il totale dei morti in Italia nei primi otto mesi del 2015 (ultimo aggiornamento a tutt’oggi disponibile) sia aumentato di 45mila unità rispetto agli stessi primi otto mesi del 2014.
Per il Molise l’eccesso di mortalità nei primi otto mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è di 232 casi, pari all’8,6%., dato comparabile con quello rilevato in Italia.
Il fenomeno dell’eccesso di morti nel 2015, anche in Molise, ha manifestato il suo impatto assoluto maggiore sulla popolazione anziana di entrambi i sessi, con particolare evidenza tra le donne e tra le persone di bassa istruzione che sono più rappresentate in questa fascia di età.
I dati finora in possesso non contemplano le cause di morte, disponibili soltanto due anni dopo di quello di riferimento. Soltanto dalla fine del primo trimestre del 2016, quando saranno disponibili il dato provvisorio relativo a tutto il 2015 distinto per età, sarà possibile elaborare più approfondite analisi.
Per ora si può lavorare solo sui numeri mensili, ma anche quelli possono essere comunque utili. Intanto, gli incrementi maggiori si sono avuti nei primi mesi dell’anno. Si tratta dei mesi più freddi, quelli in cui colpisce l’influenza. Come noto, nel 2015 la vaccinazione è calata molto a causa di un allarme poi rivelatosi falso partito dall’Aifa riguardo ai vaccini. Difficile però che la malattia stagionale da sola abbia prodotto effetti di quelle dimensioni. E la crescita dei decessi non si giustifica neanche con l’invecchiamento della popolazione molisana: essa può essere responsabile di un incremento di circa 100 morti l’anno e non di più. Un altro mese che ha segnato una differenza importante, è luglio. Colpa dell’effetto ondate di calore?
La presenza di questo notevole numero di morti in più, se confermata dal resoconto di fine anno, rappresenta un segnale importante E’ un evento straordinario che richiama alla memoria l’aumento della mortalità nei Paesi dell’Est Europa nel passaggio dal comunismo all’economia di mercato. Il controllo della spesa sanitaria sempre e a qualunque costo, in un momento di recessione economica, può avere effetti molto pesanti sul già fragile sistema demografico.
Già l’Istat lo scorso luglio aveva denunciato come un italiano su dieci rinunciasse alle cure a causa di costi eccessivi e tempi di attesa interminabili. Un fenomeno preoccupante soprattutto nel meridione e in particolare nel Molise.
Anche secondo il Censis proprio le chilometriche liste di attesa e i ticket sempre più salati sono i principali motivi per cui in quasi una famiglia su due accade di rinunciare alle cure per questo o quel congiunto. Senza dimenticare come, ai tempi della crisi, anche l’alimentazione stessa delle persone è cambiata.
Un fenomeno preoccupante, quindi, è quello dell’aumento del numero dei decessi. Ora bisogna comprendere se c’è un legame tra i tagli al welfare e la crisi con l’aumento della mortalità.
Il sistema socio-sanitario, che finora ha permesso un continuo allungamento della vita inizia forse a subire gli effetti di una congiuntura economica meno favorevole? In altre parole ci chiediamo se i tagli alla sanità pubblica, dovuti alla crisi, abbiano accresciuto nel corrente anno il rischio di mortalità nei gruppi tipicamente più fragili: i vecchi e i “grandi vecchi”.
Ma queste domande se le pone anche chi elabora i Piani Operativi per la Sanità?

Ultime Notizie