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mercoledì, Aprile 24, 2024

Regione. Sulla legge elettorale la Casta punta al blitz: unico interesse la riconferma della poltrona

AperturaRegione. Sulla legge elettorale la Casta punta al blitz: unico interesse la riconferma della poltrona

sediedi GIOVANNI MINICOZZI

Prende vigore in questi giorni il dibattito sulla nuova legge elettorale regionale. Dibattito tutto interno ai palazzi della politica che si autoalimenta nell’indifferenza totale dei molisani. A dire il vero, ad oggi non esiste alcuna proposta di riforma della legge approvata nel lontano 1968 e modificata nel 1995 ma solo per inserire il listino maggioritario, ovvero il cosiddetto gratta e vinci attraverso il quale da 20 anni vengono eletti illustri sconosciuti, senza essere direttamente votati dai cittadini.
L’unica proposta di nuova legge elettorale venne presentata da Vincenzo Niro circa tre anni fa ma tutt’ora giace nei cassetti di palazzo Moffa.
Niro prevedeva il doppio sbarramento per i singoli partiti e per le coalizioni, la doppia preferenza di genere, l’abrogazione del listino maggioritario ed il collegio unico regionale. Per altro, la riforma costituzionale, approvata in prima lettura dal Parlamento, impone la modifica della legge regionale per eleggere, insieme ai 21 consiglieri, anche i due senatori del Molise.
Sul tema è intervenuto il vice presidente di palazzo Moffa, Filippo Monaco, che ha chiesto l’abrogazione del listino maggioritario e la suddivisione del Molise in tre collegi elettorali: medio, basso e alto Molise all’interno dei quali ripartire i 21 eletti, in rapporto al numero degli elettori residenti.
Appare chiaro ed anche in parte legittimo che gli attuali inquilini di palazzo Moffa cerchino di salvaguardare la poltrona anche per il futuro, nonostante abbiano sbeffeggiato in più occasioni, l’ultima quella dei vitalizi, l’istituzione che rappresentano.
Ma la decenza e la crescente difficoltà di mantenere l’autonomia regionale imporrebbero, oltre all’eliminazione del gratta e vinci almeno il collegio unico regionale per evitare di selezionare la futura classe politica, mettendo insieme i voti campanilistici di tre condomini o di alcuni amici favoriti in questi anni attraverso l’elargizione, a vario titolo, di soldi pubblici.
Una nuova legge elettorale è necessaria, ma dagli attuali consiglieri regionali che hanno pensato solo a mantenere i loro privilegi economici e clientelari, ci si può aspettare uno scatto di reni per salvaguardare, anche con una buona legge elettorale, gli interessi generali e per garantire un ricambio della classe politica?
La risposta è semplice e allo stesso tempo drammatica: no!
Cercheranno, invece, di restare sulle loro poltrone dorate per continuare a fare del bene a se stessi e del male ai molisani.

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