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venerdì, Marzo 29, 2024

Samba in Consiglio regionale. Viaggio grottesco di lorsignori in Brasile e Argentina

AperturaSamba in Consiglio regionale. Viaggio grottesco di lorsignori in Brasile e Argentina

Samba in the raindi PASQUALE DI BELLO

La frequenza con la quale si susseguono i viaggi all’estero dei consiglieri regionali è ormai da Guinness dei primati. Altrettanto il ridicolo e il grottesco che accompagna queste missioni. A svelarlo, involontariamente, una relazione agli atti dello stesso Consiglio regionale.

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“Sia il Presidente che il Consigliere delegato hanno ampiamente illustrato il territorio regionale e le opportunità che lo stesso è in grado di offrire ai potenziali turisti Brasiliani”. “Il Consigliere Di Nunzio ha illustrato le peculiarità del territorio regionale suscitando curiosità e ammirazione da parte del Console”.

Le due frasi che avete appena letto, compreso l’uso smodato delle maiuscole, sono parte di una relazione che un funzionario regionale ha fatto pervenire lo scorso 7 luglio 2015 “Al Signor Segretario Generale del Consiglio Regionale Dr. Vincenzo Toma”. Lo scritto, maiuscolo in ogni senso, fornisce un resoconto dettagliato del viaggio in Brasile e Argentina che taluni tra lorsignori regionali, ufficiali e di complemento, hanno effettuato “dal giorno 8 al giorno 17 giugno 2015”. Questa la delegazione: Vincenzo Niro, presidente del Consiglio regionale e Domenico Di Nunzio, consigliere regionale delegato al Turismo, in quota ai lorsignori ufficiali. Di complemento, invece, alla pattuglia si sono aggiunti i signori Roberto Faccenda, presidente dell’Associazione culturale INCAS, Anna Carmen Perrella, libero professionista esperto in “relazioni pubbliche internazionali” e i due attori Francesco Vitale e Marco Caldoro. A questo gruppo, infine, risulta aggregato il funzionario regionale Lucio Dalla Torre, estensore della relazione. Il viaggio in questione risulta collegato ad un progetto dell’Associazione INCAS, “Il Molise nel mondo, un mondo nel Molise”, finanziato con 40mila euro da parte dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale (delibera 93 del 22 dicembre 2014).

E’ la prima volta, che ci imbattiamo in un resoconto relativa ad uno dei tanti viaggi che lorsignori compiono durante l’anno e nell’arco dell’intera legislatura. Oltre ad essere la prima, ci auguriamo sia anche l’ultima, poiché se ne cercavamo una, quella estesa dal funzionario regionale è la conferma di un sospetto che ci balenava nella mente ma al quale non avevamo mai potuto dare un riscontro oggettivo. Il rovello col quale abbiamo vissuto per anni era che, sostanzialmente, all’estero lorsignori c’andassero in vacanza. Ora quel dubbio è diventato una certezza. Quello che si aggiunge, e che non avremmo mai sospettato, è che all’estero lorsignori c’andassero travestiti da Piero Angela e si trasformassero in robusti divulgatori delle meraviglie regionali. Al tempo di internet, dei social network e della comunicazione globale, in Brasile e Argentina nessuno, molisani all’estero compresi, conoscevano il Molise. A San Paolo e Buenos Aires, prima dell’arrivo dei nostri, si sono succedute per mesi manifestazioni tutte aperte da uno striscione dalla richiesta perentoria e inequivocabile: “Vogliamo Niro e Di Nunzio”. L’eco di quella richiesta è stata talmente fragorosa da muovere a commozione quelli dell’Associazione INCAS (ma saranno parenti di quelli veri?) che pure di spegnere un focolaio di rivolta in Sudamerica hanno sudato le classiche sette camicie pur di approntare il progetto di cui abbiamo detto.

Il risultato, ampiamente descritto nella relazione, è stato strepitoso. Un concentrato di comicità e fancazzismo da far impallidire i fratelli Marx. Peschiamo sempre dalla relazione e scopriamo che la delegazione 1l 9 giugno “alle ore 5:30 la delegazione è atterrata all’aeroporto di San Paolo Brasile (fuso orario- 5 ore, dove dal punto di vista logistico abbiamo riscontrato la massima efficienza”. Provate a immaginare l’entusiasmo irrefrenabile del consigliere Di Nunzio alla scoperta che tra l’Italia e il Brasile c’è una differenza di fuso orario di cinque. E Niro, come sarà stato gaio e lieto nel riscontrare che all’aeroporto di San Paolo tutto era organizzato secondo la “massima efficienza”? Gli sarà parso di essere in Consiglio regionale, dove tutto è regolato allo stesso modo, con la “massima efficienza”, con riunioni che iniziano all’orario stabilito, argomenti che vengono esaminati seguendo l’ordine del giorno e via dicendo e sempre tutto con l’attenzione massima. E che dire della serata del 13 giugno a La Plata in Argentina conclusasi con “momenti di forte commozione alternati a momenti di spensieratezza ed allegria”. Non sappiamo della commozione ma, quanto all’allegria, deve essere stata quando Niro e Di Nunzio, alla quinta tazza di yerba mate, si sono messi a ballare con “spensieratezza” e, come in certe valli del Tirolo, hanno alternato alla danza schiaffi ritmati all’interno delle cosce. Oppure quando, alla decima tazza, travestiti da ballerine di Samba hanno inscenato il classico trenino di fine anno al canto di “aeiou ipselon … brigitte bardot bardot brigitte beijou beijou”. Deve essere stato di certo questo a scatenare l’allegria degli argentini, oltre all’immancabile “degustazione di prodotti tipici Molisani” (sempre con la maiuscola, ci mancherebbe!) e allo spaccio delle “proposte di protocolli” a questa o quella municipalità o associazione. La realtà, o quella che a noi sembra tale, è che progetti e protocolli, insieme alla retorica trita e ritrita dei nostri connazionali all’estero (che se conoscessero la realtà del Molise straccerebbero lo stato di famiglia), altro non siano che espedienti di bassa cucina per giustificare vacanze ingiustificabili. Però bisogna capirli, in fondo, lorsignori. E’ davvero da essere crudeli costringerli a fare vacanze nella sola aula del Consiglio regionale. Ogni tanto una boccata d’aria bisognerà pur concedergliela. O no? Ad esempio, proprio mentre noi scriviamo, il presidente Niro, insieme ai consiglieri Sabusco e Cavaliere, sono dall’altra parte dell’oceano.

Poscritto. Dalle carte si evince che Niro e Di Nunzio abbiano provveduto personalmente alle spese di viaggio. A quelle, al resto non sappiamo.

 

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