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mercoledì, Aprile 24, 2024

Consiglio regionale: torna lo spettro dell’art. 7. La Finanza scuote la Procura che ora indaga

AperturaConsiglio regionale: torna lo spettro dell'art. 7. La Finanza scuote la Procura che ora indaga

casa-fantasma_980x571di GIOVANNI MINICOZZI

Si apre una nuova inchiesta giudiziaria sui costi della politica ed in particolare sull’ex famigerato articolo 7 della legge regionale numero 7 dell’anno 2002, ribattezzato indennità per i portaborse.
Secondo indiscrezioni, la Guardia di finanza avrebbe già consegnato nelle mani del pm Nicola D’Angelo, tutte le carte acquisite dagli uffici del Consiglio regionale a partire dal secondo semestre del 2013, quando pochi organi di informazione, in primis Telemolise, evidenziarono l’abuso commesso dagli eletti di palazzo Moffa i quali, contro ogni regola imposta dal decreto Monti sui costi della politica continuarono ad incassare l’indennità netta e non rendicontabile pari a 2.450 euro mensili, in aggiunta gli stipendi. In quella occasione, i consiglieri regionali fecero di tutto per difendere con i denti il loro portafogli, riempito con proventi illeciti: querele ai giornalisti che informavano correttamente i cittadini, ovviamente archiviate dalla Procura, delibere bavaglio per intimorirli e perfino comunicati stampa firmati direttamente dal presidente della Regione, Paolo Frattura, che accusavano Telemolise di fare informazione falsa e perfino immorale.
Dopo un lungo braccio di ferro e dopo le comiche andate in onda in diretta nazionale,il Consiglio regionale provò a regolamentare l’articolo 7 con la legge numero 20 del 12 novembre  2013. Paolo Frattura sbandierò la norma come modello trasparente e conforme ai parametri dell’Unione europea.
Altra presa in giro, poiché, in data 20 dicembre 2013, l’Aula fu costretta a correre ai ripari su richiesta della Presidenza del Consiglio dei ministri ed abrorgò definitivamente l’articolo 7, a partire dal primo gennaio 2014 con restituzione del maltolto ai cittadini molisani.
Oggi, invece, l’inchiesta della Guardia di Finanza, che sarebbe giunta alla fase conclusiva, riguarda tutti i consiglieri regionali che si sono avvicendati a palazzo Moffa dal 2006 al 2013, poiché, quanto percepito dal 2002 al 2005 è andato in prescrizione. L’indagine riguarderebbe tutti coloro che hanno percepito l’indennità di 2.700 euro mensili netti e non rendicontabili, poi ridotti a 2.450 euro, destinata dallo stesso articolo 7 alla stipula di contratti privatistici a termine per i collaboratori o per la fornitura di servizi specifici occorrenti per svolgere l’attività legislativa.
Sembra invece che solo in pochi avrebbero rispettato la norma stipulando regolari contratti.
Il reato ipotizzato per chi non lo ha fatto è quello di peculato.
Intanto i nostri attuali consiglieri regionali si dedicano al progetto ‘Il Molise nel mondo, un mondo del Molise’ e conquistano l’universo mentre i corregionali fanno la fame.

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