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venerdì, Aprile 19, 2024

Energia. Il WWF rilancia l’allarme biomasse in Molise

Ambiente e territorioEnergia. Il WWF rilancia l'allarme biomasse in Molise

Cippato-Arre-720x380Torna l’allarme biomasse in Molise. A lanciarlo è il WWF che solleva dubbi sulla nuova legge quadro in materia forestale.

di GIOVANNI DI TOTA

L’articolo 29 del testo ideato nelle stanze di via Sauro la definisce filiera bosco-legna-energia. Un frasario tecnico criptico per rendere meno doloroso il vero sillogismo che la legge nasconde: e cioè quello di voler utilizzare il legname come combustibile per le centrali a biomassa legnosa.

La denuncia arriva dalla sezione regionale del Wwf, ma il campanello aveva da tempo suonato l’allarme. Segnale inequivocabile quello della concessione, poi ritirata a lavori cominciati, sulla spianata di Campochiaro, dove la Regione aveva autorizzato la costruzione di un impianto alimentato a cippato per poi fare rovinosamente marcia indietro, sotto i colpi delle associazioni ambientaliste, dei residenti e delle mamme. Rovinosamente perché tornare sui proprio passi è valso un ricorso giudiziario con tanto di richiesta dei danni milionaria.

Oggi in assenza di un piano energetico, come sottolinea il Wwf, le centrali a biomassa cacciate a furor di popolo dalla porta principale, potrebbero rientrare dalla finestra. E a lasciare aperto lo spiraglio è proprio la Regione nella legge quadro in materia forestale.

Le perplessità sollevate dall’associazione ambientalista, che rivendica alcune osservazioni fatte al testo e ignorate dal legislatore, oltre a fare il paio con quelle dei cittadini protagonisti della protesta, sono peraltro facilmente riscontrabili sulla rete. A occhio e croce non sembra necessario essere degli espertissimi della materia per rendersi conto dell’incertezza che circonda questi impianti, di qualsiasi dimensione essi siano.

L’uso di biomasse legnose è la principale fonte di energia, ma anche di inquinamento, nelle case dei paesi in via di sviluppo e l’impiego di impianti per produrre calore per usi domestici produce importanti impatti ambientali dentro e fuori le abitazioni.

Dunque, nel caso di uso casalingo il rischio concreto è l’emissione di sostanze tossiche, spesso cancerogene. Ma, sostiene una corrente di pensiero, il problema riguarda anche i grandi impianti termoelettrici alimentati con biomasse legnose. In entrambi i casi, a parità di energia prodotta, le emissioni sono nettamente superiori alle emissioni delle centrali alimentate a gas. Non solo: a oggi mancano studi adeguati a valutare gli effetti ambientali e sanitari delle numerose centrali termoelettriche alimentate a biomasse entrate in funzione che, nel 2008, nei 27 Paesi della Unione Europea hanno prodotto 108 Terawattora di energia elettrica, di cui il 53% con la combustione di biomasse legnose.

Per tornare al Molise, niente male l’idea di valorizzare la filiera bosco-legno-energia, per mandare tutto in fumo. Ultima annotazione: fattore rischio, imprevedibile e presente in ogni impianto a combustione, gassosa o legnosa che sia.

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