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giovedì, Aprile 25, 2024

Formazione professionale. Il settore muore e Petraroia straparla di crisi internazionali

PoliticaFormazione professionale. Il settore muore e Petraroia straparla di crisi internazionali

di Giovanni Di Tota

Nel popolo della sinistra è riuscito a fare breccia soprattutto per le sue battaglie a difesa del lavoro. Non c’era azienda in crisi, a partire dalla metà degli anni Novanta, che quel giovane e tenace sindacalista non avesse messo all’angolo. La Cgil e Luciano Lama nel cuore, con una sola parola d’ordine: tutelare i diritti dei lavoratori.
Poi, imbiancati i capelli e fatta una sfavillante carriera politica sotto quei vessilli, Michele Petraroia si è all’improvviso trovato dall’altra parte. Fino all’ultima capriola finale.
L’ha raccontata Ferdinando Mancini, sindacalista della Uil della formazione professionale, che ha partecipato all’ultimo incontro sulla crisi profonda che attanaglia questo settore: “Arrivato con oltre un’ora e mezzo di ritardo – ha riferito Mancini – l’assessore ha scaricato sui sindacati la responsabilità di come affrontare il problema e risolverlo”.
Quella dell’incontro di venerdì scorso, tuttavia, è solo la perla finale di una collana lunghissima. Cominciata da più di una anno e mezzo fa, da quando cioè la Regione Molise ha approvato l’ultima delibera per autorizzare corsi di formazione professionale. Un comparto nel quale operano poco meno di cinquanta enti, che danno lavoro a oltre un migliaio di persone.
Le inchieste giudiziarie aperte da alcune procure del nord Italia su enti di formazione che hanno svolto corsi in Molise, una legge tenuta ferma in un cassetto da più di un anno – sottoscritta e approvata dalla maggior parte degli enti – pagamenti elargiti dalla Regione anche con otto mesi di ritardo. Uno scenario catastrofico che, per il Petraroia degli anni Novanta, sarebbe stato pane quotidiano. Oggi, però, che il pane duro dei lavoratori è solo un ricordo lontano, l’assessore pare come voltarsi dall’altra parte. “Le emergenze incalzano, ma dobbiamo moltiplicare gli sforzi per realizzare il cambiamento che ci hanno chiesto gli elettori molisani”, ha detto in una delle ultime dichiarazioni.
Poi, però, è tornato con i piedi per terra, Petraroia, e ha lasciato ai posteri questo commento: “Cristine Lagarde – ha dichiarato testuale l’assessore – ha ricordato ai greci che i soldi valgono più della sovranità popolare e le Nazioni Unite assistono pavide al rischio di un’implosione di uno Stato, in un’area in cui il conflitto tra Ucraina e Russia si aggiunge alle guerre del Califfato. Il un simile contesto – ha concluso Petraroia – è arduo per l’Italia, per il Mezzogiorno e il Molise, progettare una prospettiva”.
Se lo ricordino, gli operatori, i lavoratori e i sindacalisti. La crisi della Formazione professionale è colpa del Califfo.

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