6.9 C
Campobasso
venerdì, Aprile 19, 2024

Editoria. All’Ordine dei Giornalisti piace la legge voluta da Frattura contro Telemolise

AperturaEditoria. All'Ordine dei Giornalisti piace la legge voluta da Frattura contro Telemolise

di  GIOVANNI MINICOZZI

Ancora polemiche sulla legge a sostegno dell’editoria locale approvata dalla sola maggioranza di centrosinistra nella seduta del Consiglio regionale del 12 maggio scorso.

Dopo l’Assostampa, che ha chiesto di modificare la legge, è intervenuto l’ordine dei giornalisti che ha espresso, invece, un giudizio sostanzialmente positivo pur restando in attesa del regolamento attuativo.

«La misura economica regionale si va ad aggiungere ai fondi nazionali e ai finanziamenti europei mettendo a disposizione degli editori molisani circa due milioni di euro di aiuti», ha dichiarato il presidente dell’Ordine, Antonio Lupo, attraverso un documento non firmato.

In realtà, però, la legge preclude ogni beneficio per Telemolise e Telemolise2 per effetto di un emendamento approvato dall’aula che esclude le emittenti televisive beneficiarie del contributo nazionale pari o superiore a 40mila euro ed è proprio il caso delle nostre due testate.

Non vengono esclusi, invece, i giornali locali che hanno percepito dalla Regione soldi pubblici, senza alcun limite di importo, e le testate televisive che hanno incassato fino a 40mila euro di contributi nazionali.

Una legge, dunque, oggettivamente iniqua e discriminante, già impugnata in tutte le sedi dal nostro editore, Quintino Pallante.

Per altro, l’esclusione di Telemolise ricadrà sul 50% dell’intero personale del settore e sul 40% del fatturato dell’editoria locale.

Dalla posizione dell’Ordine dei giornalisti si sono dissociati due dei nove componenti del Consiglio direttivo, Pina Petta e Giovanni di Tota, i quali hanno contestato nel metodo il presidente Antonio Lupo per aver assunto una decisione senza coinvolgere tutto il Consiglio, al di là, hanno specificato Petta e di Tota, del giudizio di merito sulla legge. Per tutta risposta l’ordine ha replicato,accusando i due consiglieri di essere in «grande , ma proprio grande minoranza» all’interno del Consiglio direttivo ed ha ricordato che il 20 settembre dell’anno scorso l’Ordine approvò all’unanimità la bozza di legge poi recepita dalla Giunta e dal Consiglio  regionale.

La controreplica dell’ordine dei giornalisti è stata sottoscritta da sei componenti dell’organo direttivo e dai tre rappresentanti locali eletti nel Consiglio nazionale.

Questi ultimi,però, secondo quanto dichiarato a Telemolise, hanno inteso solo confermare la loro condivisione espressa sulla bozza di legge discussa ed approvata il 20 settembre scorso all’interno del Consiglio direttivo dell’Ordine.

Resta il fatto, evidentemente non considerato dal comunicato dell’Ordine, che la bozza è stata poi stravolta dal Consiglio regionale con appositi emendamenti che hanno escluso da ogni beneficio le prime due emittenti televisive della regione.

Intanto i consiglieri dell’Ordine, Pina Petta e Giovanni di Tota, hanno controreplicato all’organo direttivo ribadendo che l’ essere minoranza fa parte del concetto di democrazia e che il pensiero espresso dalle opposizioni deve essere tenuto nella debita considerazione.

«Questo concetto  – hanno concluso Petta e di Tota – dovrebbe essere ben radicato in chi svolge la professione di giornalista».

Ultime Notizie