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venerdì, Marzo 29, 2024

Follia al Cardarelli.Per l’Asrem possibili solo sette operazioni alla settimana, da Chirurgia paventano lo stato di pericolo

AperturaFollia al Cardarelli.Per l'Asrem possibili solo sette operazioni alla settimana, da Chirurgia paventano lo stato di pericolo

di GIOVANNI MINICOZZI

Mentre imprese e famiglie molisane si apprestano a pagare, con la dichiarazione dei redditi, l’ulteriore incremento delle addizionali Irap ed Irpef, rispettivamente pari allo 0,15 e 0,30%, per effetto del mancato rientro dal debi6to sanitario, paradossalmente molte strutture ospedaliere non riescono più a garantire l’assistenza necessaria mettendo addirittura a rischio la vita delle persone.

Tutto ciò non solo in conseguenza della chiusura degli ospedali minori di Agnone, Venafro e Larino, ma anche per effetto della mancata riorganizzazione del sistema, da sempre promessa e mai realizzata, e della carenza di personale sempre più accentuata che costringe gli operatori del settore a turni massacranti.

Emblematici in proposito i casi delle strutture di pronto intervento degli ospedali di Campobasso e di Isernia, dove si pro9testa proprio in questi giorni con il pieno sostegno espresso dal comitato pro Cardarelli che ha denunciato, tra l’altro, il rischio di gravi danni per i pazienti. Ma non è tutto!

Dallo scorso 4 maggio, infatti, le sedute operatorie a disposizione del Dipartimento di chirurgia del Cardarelli sono state ridotte a dieci a settimana, sottoponendo tutte le specialità chirurgiche ad una gravissima sofferenza che non permette di operare in tempi rapidi le patologie urgenti differibili.

Per altro, la diminuzione di sedute operatorie rende drammatica, dicono gli addetti ai lavori, una situazione già grave  per la carenza cronica di disponibilità di sale operatorie con la conseguenza che i reparti si stanno riempiendo di pazienti in attesa per i quali aumenta la possibilità di complicanze sanitarie, affermano gli esperti delle diverse Unità operative.

Ai gravissimi problemi già segnalati ai vertici dell’Asrem, si aggiunge, poi, la carenza di medici ed anestesisti che diventerà drammatica nei mesi estivi, quando inizierà il periodo delle ferie, costringendo alcuni reparti a chiudere molti servizi.

Ci troviamo, dunque, di fronte ad un disastro sanitario che ha costretto gli operatori più sensibili a mettere nero su bianco e a lanciare un vero e proprio allarme sociale: «Si comunica – è scritto in una nota inviata alla direzione generale dell’Asrem – che l’attuale situazione di impossibilità a trattare adeguatamente io pazienti affetti da patologie chirurgiche urgenti e non e l’esiguità del personale medico fa ravvisare una situazione di pericolo per l’incolumità della popolazione. Eventuali ritardi di trattamento con deficit di risultato, derivanti da carenze di personale e di disponibilità operatorie saranno quindi da addebitarsi alla decisione dell’Azienda di ridurre drasticamente l’operatività dell’ospedale Cardarelli», hanno concluso. La nota risale al 29 aprile scorso.

Per tutta risposta, i vertici dell’Asrem hanno ridotto ulteriormente le sedute operatorie settimanali da 10 a 7. Ciò ha determinato la seconda segnalazione sullo stato di pericolo per l’incolumità della popolazione inviata all’Asrem in data 13 maggio dal direttore del Dipartimento di chirurgia, sempre più allarmato da una situazione gravissima, destinata per altro a peggiorare nei mesi estivi ma che già da ora non garantisce i livelli essenziali i assistenza.

Insomma, in questa regione si salvi chi può!

 

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