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venerdì, Marzo 29, 2024

Blitz Carresi: “Animali seviziati e imbottiti di farmaci”. 30 indagati, il procuratore: “Facciamo solo rispettare le regole”.

AperturaBlitz Carresi: "Animali seviziati e imbottiti di farmaci". 30 indagati, il procuratore: "Facciamo solo rispettare le regole".

Non è un’indagine contro le Carresi, intese come tradizione ed espressione della devozione di un popolo, ma contro le modalità in cui le Carresi si svolgono. Il procuratore di Larino Ludovico Vaccaro lo ha precisato sin da subito, sperando di riuscire a mitigare le polemiche e le proteste che si stanno susseguendo da sabato, giorno del blitz dei carabinieri di Termoli, di Larino e dei Nas nelle stalle di San Martino, Portocannone e Ururi e che hanno portato al sequestro di 20 carri, 49 buoi e 77 cavalli. Le accuse sono quelle di maltrattamento degli animali e promozione di manifestazione in cui gli animali vengono sottoposti a sevizie. Maltrattamenti che hanno trovato sfogo nell’utilizzo di bastoni con chiodi sulle sommità e che servivano per pungolare i buoi e spingerli a correre di più e nell’utilizzo di farmaci senza la prescrizione medica. Per i bastoni e per le verghe che venivano nascosti e tirati fuori solo durante la corsa a parlare sono le immagini che ritraggono i buoi che perdono sangue e che hanno impressi i segni dei pungoli. Per l’uso degli anti infiammatori e degli antidolorifici invece ci sono sono i test effettuati dai Nas. La dose massima consentita per legge è di 2 nanogrammi. Nel sangue dei buoi sono stati trovati 450 nanogrammi per litro. Gli animali insomma venivano imbottiti di farmaci per poter alzare il livello di sopportazione del dolore. La sostanza maggiormente utilizzata – come accertato – è il Flunixin. I buoi di cinque associazioni sulle nove che partecipano alle tre Carresi sono risultati positivi. 30 in tutto gli indagati, tra cui anche i sindaci, in veste di autorità che autorizzano la manifestazione. Ma sotto accusa è finito anche il percorso e dunque il tratto in cui gli animali corrono sull’asfalto. L’indagine è partita da un esposto dell’Enpa, ente nazionale a protezione degli animali, e va avanti già da oltre un anno. Anche nel 2014 i carabinieri a fine corsa erano piombati nelle stalle trovando, anche in quell’occasione gli animali positivi ai test. L’indagine come ha spiegato il procuratore è costruita nel suo impianto su una sentenza della Cassazione che nel 2004 condannò per maltrattamenti sugli animali proprio alcuni carristi di Ururi. Alcuni di questi oggi nuovamente indagati. “Con il tempo la stessa concezione dell’animale è cambiata. E’ mutata la sensibilità ora c’è più attenzione al benessere degli animali e delle nuove norme se ne deve tener conto” ha affermato il procuratore che più volte durante la conferenza ha sottolineato l’estrema imparzialità con cui operano la polizia giudiziaria e la Procura e dall’altro le condizioni di forte stress agonistico e di sevizie a cui gli animali vengono sottoposti sia durante lo svolgimento della Carrese che durante la fase di preparazione”.

Per ora l’unica la strada è quella di ricorrere al Riesame ma i tempi sono strettissimi, perché giovedì si sarebbe dovuta tenere la Carrese di San Martino e domenica quella di Ururi. Intanto contemporaneamente alla conferenza in Procura, in strada davanti al palazzo di giustizia decine di giovani delle tre comunità hanno manifestato con striscioni contro il provvedimento di sequestro.

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