di ANNA MARIA DI MATTEO
La protesta era nell’aria da giorni. La rabbia covata in queste ultime settimane è esplosa questa mattina, durante i lavori del Consiglio regionale, riunito per approvare la Finanziaria.
I sindacati, che solo qualche giorno fa avevano aspramente contestato il governatore e il bilancio già approvato da Giunta e Commissione, si sono dati appuntamento, assieme a cittadini, indignati, pensionati, per assistere ai lavori del Consiglio.
E quella rabbia è venuta tutta fuori quando il presidente della Regione Paolo Frattura ha preso la parola per leggere la relazione sul documento contabile. Alla pronuncia delle prime parole sono scattate le contestazioni.
Dal pubblico sono partiti insulti. Sono volate parole grosse rivolte all’indirizzo dello stesso governatore ma anche all’intera casta che, anche in questa occasione ha dato prova di essere interessata a salvaguardare i propri interessi.Il presidente, visibilmente infastidito, ha chiesto di interrompere i lavori per individuare la persona che lo ha apostrofato con termini ingiuriosi. Una ‘indagine’ che non ha dato alcun esito , l’autore delle offese non è stato individuato. Una inbterruzione dei lavori che ha provocato la dura reazione di Emilio Izzo, presente ai lavori e che ha parlato di ‘democrazia sospesa’. Poi la ripresa dei lavori. La pietra dello scandalo, la reintroduzione del vitalizio che qualche esponente della maggioranza ha tentato, goffamente e maldestramente, di camuffare con nome diverso. Vitalizi, ma non solo: le contestazioni hanno riguardato l’azione di governo nel suo complesso, criticata da più parti e in più punti.
Il documento contabile passerà a maggioranza. Ma non passerà l’indignazione che la classe politica che governa la Regione provoca tra la gente . Che davvero non ne può più.Una indignazione che sale ogni giorno che passa.
