di PIACENTINO SALATI
Un tranquillo pomeriggio di una primavera appena arrivata a Campobasso. Occasione, per le “Sentinelle in piedi” (un gruppo di persone che sostengono, dicono, i valori della famiglia tradizionale) di promuovere una veglia. In corso Vittorio Emanuele, all’ora dello struscio.
Il “manifesto” delle sentinelle esprime contrarietà, verso alcuni provvedimenti normativi al vaglio del Parlamento.
Il cosiddetto disegno di legge Scalfarotto vuole introdurre, nel codice penale, secondo il movimento, il reato di omofobia e transfobia; con pena fino a 6 anni per chi esprime contrarietà al matrimonio tra persone omosessuali o all’adozione di bambini da parte di persone dello stesso sesso. Il cosiddetto disegno di legge Fedeli, impone l’educazione del gender (un insieme di teorie fatte proprie dall’attivismo gay e femminista radicale per cui il sesso sarebbe solo una costruzione sociale) nelle scuole. Il cosiddetto disegno di legge Cirinnà prevede il riconoscimento giuridico dei diritti alle coppie di fatto, anche dello stesso sesso.
E contro quella che secondo molti è una rivoluzione culturale, le “Sentinelle in piedi” rivendicano la propria libertà di espressione, di educazione e, soprattutto, protezione per la famiglia tradizionale.
Contro ogni forma di omofobia, d’altro canto, si battono in molti. Anche i ragazzi dell’Unione degli Studenti di Campobasso che hanno partecipato alla veglia, esponendo le loro idee con striscioni, sorrisi ed applausi. Ed anche in modo plateale, con baci ed abbracci senza barriere. Ad essi si sono uniti diversi cittadini.
Alla fine le due opposte forme di pensiero si sono ritrovate insieme. Sullo stesso marciapiede. Per esprimere le proprie idee. In assoluta libertà (tranne qualche dialogo dai toni accesi) e senza barriere mentali. La nota di cronaca più bella.
