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giovedì, Aprile 25, 2024

Sanità, terreno di scontro politico. Leva a Frattura: la tua idea non è la nostra

AttualitàSanità, terreno di scontro politico. Leva a Frattura: la tua idea non è la nostra

di GIOVANNI DI TOTA

Due visioni diverse, opposte. Da un lato il programma sulla sanità, disegnato da Frattura e dalla maggioranza che lo sostiene. Alle loro spalle una parte del partito democratico, con il segretario alla testa.

Di fronte, sull’altra parte della barricata non ci sono Forza Italia o il Movimento 5 stelle, ma addirittura i tre parlamentari del Pd, il Rettore dell’Università, i comitati a difesa degli ospedali e una sempre più larga fetta di opinione pubblica.

Sembrava che il decreto Balduzzi, di cui si è già detto in lungo e largo degli effetti negativi, avesse messo tutti d’accordo. Ora anche sul quello il Pd litiga e di brutto.

Ma fino a oggi mai nessuno aveva portato lo scontro a questo livello. Il deputato Danilo Leva ha accusato Frattura di non aver avuto il coraggio di affrontare il governo a schiena dritta e pretendere modifiche, come è avvenuto per le altre regioni. Ma il parlamentare, ignorando perfino la replica del governatore, secondo il quale il percorso per cambiare il decreto in conferenza delle regioni è già avviato, è andato perfino oltre: “Le parole che scrivi sono fredde – ha detto rivolto a Frattura – come fredda – ha aggiunto Leva – è l’idea che il governo regionale ha di garanzia di diritto alla salute”.

Leva ha poi spiegato per l’ennesima volta che il declassamento del Cardarelli di Campobasso non significa solo una sigla che in pochi conoscono: Dea di primo livello; ma equivale nei fatti a perdere: cardiochirurgia, neurochirurgia, terapia intensiva neonatale, chirurgia vascolare e chirurgia toracica.

“La buona sanità pubblica – ha ribadito Leva rivolgendosi a Frattura – significa che un ottantenne di un paesino del Molise ha gli stessi diritti di un cittadino di Roma”. Ma è proprio quell’aggettivo, “pubblica”, che sta alla base delle differenze che stanno provocando una crisi senza precedenti: “Il sistema sanitario che ha in mente Frattura – ha concluso Leva – una volta svuotato delle sue eccellenze non farà altro che rafforzare i privati. Ma questa non è la nostra idea e ribadiamo che c’è tutta la possibilità di percorrere la strada per costruire l’azienda ospedaliera universitaria”.

Il governatore sul tema è già intervenuto per ribadire che la strada non è percorribile perché non prevista dalla legge, né dal programma regionale della sanità.

Ma è proprio su questo snodo che il Rettore è tornato a insistere: “Prendiamo atto – ha detto Gianmaria Palmieri – della conferma, del presidente Frattura, di una linea già tracciata con il modello dell’Azienda Ospedaliero -Universitaria quale fondamentale tassello della riorganizzazione della sanità. Modello – ha aggiunto Palmieri – ben diverso da quello ‘a gestione diretta’ da parte dell’Università, sul quale non sono state mai avanzate proposte e del quale – ha sottolineato il rettore – l’Ateneo non ha mai parlato”.

L’integrazione tra l’università e il sistema sanitario, ha poi ricordato Palmieri, è già avviata con l’Intesa Quadro tra Unimol, Regione  e Asrem nel quale è prevista l’integrazione delle attività assistenziali che, però – ha concluso – richiederebbe la stipula di un più specifico protocollo”.

Ma a giudicare dalle posizioni in campo Frattura e il Pd del segretario sembrano arroccati sulla loro posizione. Tuttavia la sanità pubblica o privata non è la legge elettorale, su cui Renzi sfida la minoranza del partito. La salute è un diritto di tutti ma è anche il primo dovere della buona politica.

 

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