di GIOVANNI di TOTA
La notizia buona è che si è salvato. Quella cattiva è che potrebbe capitare di nuovo. Un uomo sulla cinquantina, calabrese di origine ma da anni a Campobasso, è ricoverato al Cardarelli per aver bevuto varechina. Ma non lo ha fatto di proposito, lo ha scoperto solo dopo essere finito al pronto soccorso.
L’uomo, è stato lui stesso a raccontarlo, dopo aver fatto la spesa in alcuni negozi della città, è tornato a casa e ha cominciato dei lavoretti. In questo periodo è in cassa integrazione. Ha stappato una delle bottiglie d’acqua minerale appena comprate e ha dato una sorsata. Il bruciore è stato immediato. Ha avvisato il cognato ed è finito in ospedale.
Lavaggio gastrico e tutti gli interventi che un’intossicazione richiede. Il cognato dell’uomo, dipendente dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ha preso la bottiglia e l’ha fatta analizzare. All’interno tracce di varechina.
In casa con l’involontario protagonista dell’accaduto anche la figlioletta di poco più di un anno. L’epilogo, nel caso l’acqua l’avesse bevuta lei, sarebbe stato ben più drammatico.
Il racconto è stato ripetuto anche agli agenti di polizia, che ora indagano sull’accaduto e stanno eseguendo le verifiche per capire se si sia trattato di un caso episodico e isolato, oppure se ci sia una partita d’acqua infetta. Tra le ipotesi al vaglio anche quella di un possibile scambio di bottiglie, che potrebbe essere avvenuto nella casa dell’uomo.
