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venerdì, Aprile 19, 2024

Ripalimosani. L’industria del cordame

CulturaRipalimosani. L’industria del cordame

di MARINA BUCCI

Quello dei funai era uno dei mestieri più caratteristici e antichi in Molise ma in particolare si sviluppò a Ripalimosani, che venne definito appunto il paese delle piccole industrie e in particolar modo “paese dei funai”. Questo piccolo paesino, distante solo 7 km da Campobasso, vanta infatti una tradizione artigianale antichissima che diede vita ad una vera e propria industria, quella del cordame. I numerosi funai di Ripa instaurarono scambi commerciali con la Campania, infatti la maggior parte delle corde prodotte venivano utilizzate presso il porto di Napoli e sulle navi in transito nella città partenopea, fino a girare il mondo, i loro prodotti erano ricercatissimi grazie alla loro eccellenza. Lo stesso Francesco Longano, scrittore ripese e figlio di un funaio, espone attraverso un documento d’archivio un quadro della situazione economica ripese; racconta in particolare come la lavorazione della canapa era già molto diffusa, lavorata in diversi modi e venduta anche fuori regione. La produzione di cordame ha coperto tutto il XIX secolo fino al secolo successivo. Il culmine dell’attività fu raggiunto nei primi decenni del ‘900, quello che si può definire il periodo d’oro.

La lavorazione vera e propria avveniva in un’area chiamata “l’orto dei funai”, diviso in terrazzamenti dove erano situate oltre 50 ruote che servivano per produzione di funi, spaghi e reti di canapa, vi lavoravano circa duecento persone tra maschi e femmine. Questo mestiere però, iniziò a declinare negli anni ’50 fino a scomparire del tutto ai nostri giorni

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