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giovedì, Aprile 25, 2024

Il decreto Balduzzi spazza via la sanità molisana. Finalmente il Consiglio regionale si sveglia e affronta il problema

AperturaIl decreto Balduzzi spazza via la sanità molisana. Finalmente il Consiglio regionale si sveglia e affronta il problema

di ANNA MARIA DI MATTEO

La richiesta, pressante, di Michele Iorio, è stata accolta. E finalmente, martedì 3 marzo, in Consiglio regionale si parlerà di sanità.

Una seduta urgente, così come aveva chiesto Michele Iorio, allarmato da quanto sta decidendo Roma sulla testa dei molisani. Una richiesta dettata dalla necessità di affrontare una nuova emergenza all’orizzonte: le conseguenze dell’applicazione del famigerato  decreto Balduzzi, quello, per intenderci, che ridisegna la sanità italiana, compresa la rete ospedaliera sul territorio. Ed è proprio questo il nodo che il Consiglio regionale dovrà tentare di sciogliere e individuare una soluzione per bloccare l’applicazione del provvedimento del ministro. I nuovi parametri inseriti nel decreto sono quelli demografici e per la sanità molisana rappresentano la fine.  Gli ospedali di Termoli e Isernia,  verrebbero svuotati e  declassati ad ospedali di base, mentre  Campobasso perderebbe il Dea di secondo livello. Ma non finisce qui, perché la mannaia si abbatterebbe anche sulle strutture private. Dalla Cattolica sparirebbe la Cardiochirurgia e il Neuromed non avrebbe più la Neurochirurgia.

Una catastrofe per la sanità molisana e per quanti vivono in Molise e che, per curarsi, saranno costretti ad andare fuori regione, perché, qui ci non ci sarà rimasto più nulla. Anche per partorire le donne del basso Molise sceglierebbero probabilmente la vicina Vasto, anziché arrivare a Campobasso. Stesso discorso per quelle della provincia di Isernia, che troverebbero più conveniente spostarsi oltre i confini regionali.

La Regione  Molise deve difendere e tutelare il diritto alla salute, che è sancito dalla Costituzione. Avrebbe dovuto opporsi al decreto. Ma in prima battuta, il Molise era assente alla Conferenza Stato-Regioni, nonostante all’ordine del giorno vi fosse un provvedimento così importante. Nel frattempo la Basilicata aveva chiesto ed ottenuto l’abbattimento del 10%  del criterio della popolazione minima, salvando, in questo modo, i propri ospedali. In seconda battuta, quando è arrivato il momento di ratificare la proposta del ministro, la Regione si presenta e che fa? La sottoscrive, senza battere ciglio.

Proprio così. Ed ora che il danno è fatto, sarà difficile, se non impossibile rimediare. L’ex governatore Michele Iorio ora chiede che il Consiglio regionale assuma una posizione politica forte, contro la mannaia che sta per abbattersi sulla nostra sanità. Ma se la miopia politica dovesse avere il sopravvento sul buon senso,  sul senso di responsabilità, allora lo stesso Iorio impugnerà il provvedimento, per tentare di porre rimedio ad una vicenda che grida vendetta. 

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