Nel mentre operatori, comitati, movimenti e partiti preparano la marcia su Campobasso, il Governatore della Regione Molise appare sempre più isolato all’interno della sua maggioranza e del suo stesso partito di riferimento. La segreteria regionale del PD è piombata nel silenzio, così come la delegazione parlamentare. Non è stata finora messa in campo alcuna inizativa finalizzata a fare pressione sul governo nazionale e sul Ministero della Salute per far pesare le ragioni tese alla salvaguardia della rete ospedaliera pubblica e privata del Molise. L’isolamento del Governatore è accentuato dal totale distacco dalla base del Partito Democratico, che nei confronti del Presidente nutre ormai solo rabbia, sconcerto e delusione. Le ultime figuarcce rimediate sui media nazionali in merito alla bizzarra idea della realizzazione della metropolitana leggera e l’ennesimo spauracchio del confilitto di interessi, hanno finito per peggiorare ulteriormente la percezione dell’immagine del Governatore agli occhi del popolo di centrosinistra. La luna di miele è finita nel peggiore dei modi, tanto che nello stesso centrosinistra sono sempre più numerosi coloro che rimpiangono quello che un tempo era considerato il nemico pubblico numero 1: Michele Iorio. Ed è proprio sul tema spinoso della sanità che il Governatore rischia grosso. Troppe le responsabilità e gli errori strategici che il popolo molisano attribuisce al Presidente. A partire dalle promesse fatte in campagna elettorale e agli accordi firmati in pompa magna con i comitati e le popolazioni di Agnone, Venafro e Larino. Pur di vincere le elezioni regionali, Frattura ha promesso di tutto: dal rilancio degli ospedali minori al taglio degli sprechi e delle clientele; dalla repentina fuoriscita dal piano di rientro sanitario all’abbattimento del costo dei ticket per le cure mediche. Impegni scritti nero su bianco all’interno del programma del “Molise di Tutti”.