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giovedì, Aprile 25, 2024

Giornata della Memoria, settanta anni fa la liberazione di Auschwitz

AperturaGiornata della Memoria, settanta anni fa la liberazione di Auschwitz

Un inferno in terra, una vera e propria ‘fabbrica’ della morte, un’area di quasi 200 ettari nel sud della Polonia dove, in meno di cinque anni, venne sterminato oltre un milione di persone. I cancelli di Auschwitz, il simbolo più crudele dell’odio razziale, dell’antisemitismo, della malvagità umana, furono aperti 70 anni fa dalle truppe sovietiche dell’Armata Rossa, ponendo fine ad una delle più grandi tragedie della storia. Da allora il mondo ricorda quell’orrore nella Giornata internazionale della Memoria delle vittime dell’Olocausto. Ebrei, rom, omosessuali, dissidenti politici, milioni di vittime della follia nazista. Anche in Molise, come nel resto del mondo, oggi si sono celebrate quelle vittime. Uomini, donne e bambini che subirono ogni genere di  sopruso, fino alla negazione stessa della dignità di essere umani. Un ricordo indelebile che non può e non deve essere cancellato, una ‘lezione’ che deve guidarci giorno dopo giorno, perchè, come è stato spiegato nel convegno organizzato alla ex Gil di Campobasso, episodi di antisemitismo continuano a manifestarsi e l’odio razziale è, oggi come allora, una minaccia da sventare.

“La Shoah – ha detto il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Niro, nel suo messaggio –  è una ferita profonda, ancora non rimarginata, nella storia e nella cultura europea e rappresenta tutt’ora uno dei più feroci crimini compiuti dall’umanità contro l’umanità.Purtroppo la brutalità della Shoah non appartiene solo al passato, ma si ripete ancora oggi in varie parti del mondo spesso, purtroppo, nell’indifferenza generale.Abbiamo vissuto e viviamo ancora l’aberrante ed amara esperienza dei genocidi, dalla Bosnia alla Serbia, dalla Palestina all’Africa, ed in altre parti del mondo. Una ferita aperta che deve far riflettere, soprattutto in un momento come quello attuale, in cui viviamo una recrudescenza di atti terroristici frutto di una cieca e farneticante affermazione di primato di razza e di religione.È per queste ragioni ha concluso Niro – che abbiamo il dovere morale di insegnare alle giovani generazioni a combattere l’indifferenza e a ripudiare ogni forma di integralismo e di estremismo, per costruire una Comunità civile realmente fondata sul rispetto della dignità di ogni essere umano e sui valori universali di uguaglianza e libertà”.

Anche in Prefettura a Campobasso, questa mattina, sono state ricordate le vittime di quella tragedia. Il prefetto Francescopaolo Di Menna, alla presenza delle autorità civili e militari, ha consegnato le Medaglie d’onore concesse dal Presidente della Repubblica ai familiari di cittadini della provincia, militari e civili, deportati o internati nei lager nazisti. Sono stati insigniti Giuseppe Battista (nato a Campobasso), Nicola De Santis (Campobasso), Alessandro Mattei (Olevano Romano), Vincenzo Staniscio (Santa Croce di Magliano) e Adolfo Zampino (Santa Croce di Magliano).

M.D.U.

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