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venerdì, Aprile 19, 2024

L’industria campanaria dei Marinelli, unica sopravvissuta molisana

CulturaL’industria campanaria dei Marinelli, unica sopravvissuta molisana

di MARINA BUCCI

Quella dei Marinelli ad Agnone è la più antica fonderia d’Italia e fra le più antiche del mondo. Fondata dalla famiglia Marinelli nel 1000, anno in cui venne realizzata la prima campana molisana oggi è l’unica sopravvissuta tra i numerosi fonditori di campane di Agnone. Da ben otto secoli si tramanda ininterrottamente di padre in figlio quest’arte antica, dimostrando come si possa con dignità, amore e maestria tenere viva per secoli questa tradizione. Anni fa, quando ancora non c’erano strade rotabili e tanto meno le ferrovie, il trasporto dei colossi di bronzo diventava un’impresa impossibile, così la famiglia iniziò a servirsi di un’officina ambulante, indispensabile a quei tempi. Pian piano le campane di Agnone iniziarono a sormontare i campanili del Mezzogiorno, poi di tutta Italia fino ad arrivare in America.  Ma su tutte forse l’esperienza più significativa risale al 1924, quando Papa Pio XI concesse alla famiglia il privilegio di rappresentare lo Stemma Pontificio. Non mancarono però momenti difficili, come quelli legati alla seconda guerra mondiale, quando vennero requisite le campane  il cui bronzo venne utilizzato per la costruzione di armi e cannoni, l’attività produttiva venne così sospesa anche a causa dell’occasione delle truppe tedesche che lo utilizzarono come Quartier Generale utilizzando non solo attrezzi ma anche importanti documenti della fonderia per alimentare le stufe. L’attività riprese nel 1949 quando fu affidato il compito di fondere le campane dell’Abbazia di Montecassino, dopo i devastanti bombardamenti. L’anno successivo un devastante incendio li costrinse ad abbandonare la vecchia sede e realizzare una nuova officina. Nel 1954 il presidente della Repubblica consegnò alla famiglia la medaglia d’oro come premio alla ditta più anziana e per la fedeltà al lavoro in campo Nazionale. L’attività produttiva della fonderia richiede ancora oggi un lavoro attento e paziente, lo stabilimento è dotato di reparto di fusione e di studio per la preparazione dei calchi, dove si ottengono le forme, il primo calco è sempre realizzato in cera dall’artista, poi si passa all’argilla e infine alla colata di bronzo. Oggi annesso al famoso laboratorio dove tutto è rimasto immutato è presente il museo che merita sicuramente di essere visitato. All’interno si trovano le memorie delle campane e dei grandiosi concerti come quelli per il Santuario di Pompei, dell’Abbazia di Montecassino, di San Giovanni Rotondo, della Basilica di San Pietro e di numerosissimi altri in tutto il mondo: New York, Montréal, Gerusalemme, Buonos Aires, Rio De Janero, Seul, Sidney, Tokyo e in molte altre nazioni. Agnone insomma vanta una tradizione artigianale ma anche industriale davvero tutta molisana, una delle poche eccellenze ancora attive in regione, tutta da scoprire.

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