Michele Mignogna
Cantieri fermi, operai a casa e imprese con l’acqua alla gola e fortemente esposte nei confronti degli istituti di credito, questa la situazione della ricostruzione a oggi. Dopo le festività natalizie pochissime le imprese che hanno ripreso il lavoro, a Larino addirittura sono tutte ferme, il motivo? Non ci sono soldi, nonostante gli annunci in pompa magna del consigliere delegato alla Protezione Civile, Salvatore Ciocca ieri sbandierava sul suo profilo facebook “Altri due milioni di euro per la ricostruzione post sisma: la somma, le cui procedure di accreditamento si stanno perfezionando in queste ore, consentirà l’ulteriore scorrimento delle graduatorie delle spettanze dovute alle imprese. Un’azione di pressing continuo e senza sosta ha consentito questa ulteriore erogazione che, pur non soddisfacendo pienamente le aspettative rispetto alla dotazione economica ancora necessaria, rappresenta una prima risposta per il nuovo anno, nell’attesa della definizione del Bilancio”. Insomma un annuncio degno del primo Berlusconi, la realtà dei fatti però è un’altra, e la raccontano gli imprenditori stessi. Imprenditori pronti anche a lasciare i lavori perchè ormai non ce la fanno più. La realta più drammatica però la stanno vivendo i piccoli artigiani che lavorano per imprese, alcuni da almeno due anni non vedono un euro, gli operai ormai tutti disoccupati e i proprietari di case da ricostruire, e che oggi pagano l’affitto da altre parti, con la casa di proprietà che non gli viene ristrutturata per mancanza di fondi. I due milioni promessi e sbandierati dal novello Robin Hood al contrario, quello che toglie ai poveri per dare ai ricchi, non è altro che una mancia lasciata sul tavolo del ristorante, basta pensare che il solo risarcimento che la Regione dovrà dare all’ex Direttore Generale della Protezione Civile, Giarrusso, è la metà, un milione di euro. Allora di che parliamo Consigliere? Sapete bene che voi tutti dovete delle risposte ai terremotati e come al solito ci girate intorno.
