“L’inferno è solo un mondo senza droghe” fa dire David Cronenberg a uno dei suoi personaggi nel film in concorso Maps to the stars, da giovedì in sala. E Hollywood è un inferno reso sopportabile dai party in cui scorrono fiumi di alcol e pasticche, dai rehab, dai cachet da 5 milioni di dollari, dalle filosofie orientali in versione addomesticata, dalle ville in collina disegnate dagli archistar. Il film di Cronenberg si inserisce in una lunga tradizione, Hollywood su Hollywood: ritratti quasi sempre feroci, cinici o disperati sulla città del stelle.