di Paola Sacchi
Ora che la separazione tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfanoè stata di fatto consumata, dove va il centrodestra?
La domanda pende sulle sorti di tutto il quadro politico. È vero che Berlusconi è uomo dalle sette vite e dalle mille risorse e che quindi al consiglio nazionale dell’8 dicembre potrebbe perfino ricucire con il suo ormai ex delfino, defenestrato dal ruolo di segretario del Pdl, ma una frattura seria si è consumata. E non tra due persone. Ma tra un centrodestra senza il Cav, il cui futuro appare solo nebbioso, povero di chance e il berlusconismo che è ed è sempre stato quello strano, un po’ magico e anomalo fenomeno in cui il centrodestra è stato ed è centro-destra-sinistra craxiana del pentapartito che sopravvive in quei dieci milioni di elettori.